Ritratto d’artista. Intervista su “Quindici” di Febbraio

Nel numero di Febbraio 2018 di “Quindici”  – giornale del Master in Giornalismo di Bologna  – è presente una mia breve intervista.

Memoria d’arte.
Carta fatta a mano e tessuti sono gli strumenti di lavoro di Tiziana Abretti, artista, ma soprattutto mamma, di 35 anni. Dal Giappone alla Norvegia, dalla Francia alla Sardegna, in ogni luogo in cui ha lavorato, ha cercato un contatto con la terra che la ospitava. «Nella mia arte cerco sempre di creare un connubio o una sovrapposizione tra la tradizione del luogo e la memoria degli abitanti». Un tronco di legno, le cozze, gli abiti delle donne del paese, per Tiziana l’importante è preservare sempre la memoria degli oggetti e lasciare parlare i materiali. «Mi ispiro a quello che dice il tessuto, alle sue forme. Non cerco di rappresentare qualcosa, esprimo solo il mio sentire». Ma l’arte non le basta per crescere un figlio, così ora lavorerà come assistente alla didattica all’Accademia in cui lei stessa ha studiato quando, giovanissima, ha lasciato Parma. «È tragico – risponde – che ancora oggi molti credano che fare l’artista non sia un lavoro. Non conosco nessun giovane capace di mantenersi solo con la sua arte».

Il pdf della rivista è visibile al seguente indirizzo: https://incronaca.unibo.it/archivio/2018/quindic-n.4/@@display-file/pdf/Quindici%20Quattro.pdf